VI edizione del tour di Legambiente per il monitoraggio scientifico delle acque lacustri\r\n\r\nOcchi puntati su inquinamento, depuratori mal funzionanti, scarichi illeciti e consumo di suolo\r\n\r\nIn viaggio per un mese in 6 regioni italiane alla scoperta di 9 bacini d’acqua dolce.\r\n\r\nInformazione, sensibilizzazione, denuncia sono le parole che per il sesto anno portano la Goletta dei Laghi, la principale campagna di Legambiente di monitoraggio scientifico di acque dolci, a visitare i più grandi laghi italiani.\r\n\r\nUn viaggio, quello della Goletta, lungo 26 giorni che toccherà 9 laghi italiani e attraverserà 6 regioni, coinvolgendo 200 comuni e realizzando più di 100 campionamenti. Riflettori accesi su depuratori mal funzionanti, scarichi abusivi, inquinamento e cementificazioni che minacciano la salute degli ecosistemi lacustri del Paese. La campagna, realizzata con il contributo di COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati), prenderà il via giovedì 30 giugno prossimo dal Lago d’Iseo per spostarsi poi in Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige per monitorare il Lago Maggiore, Lago di Como e il Garda. Dopodiché l’equipaggio di Goletta dei Laghi si sposterà in Umbria e nel Lazio e chiuderà la campagna il 25 luglio a Roma con la conferenza stampa finale. Quasi un mese in cui i tecnici di Legambiente effettueranno i rilevamenti delle acque anche in base alle segnalazioni di Sos Goletta, il servizio messo a disposizione dei cittadini per denunciare scarichi abusivi e tubature che immettono direttamente nei laghi sostanze sospette che minacciano l’equilibrio del bacino lacustre.\r\n\r\nAnche quest’anno la spedizione ambientalista consegnerà le bandiere nere, il poco ambito riconoscimento assegnato dall’associazione ai nemici dell’ambiente: amministratori pubblici, società e manager del mattone che aggrediscono le coste senza tener conto delle normative urbanistiche o di tutela dei laghi concorrendo alla deturpazione del paesaggio.\r\n\r\n“Riflettori accesi sullo stato di salute delle acque dei nostri laghi per informare e sensibilizzare i cittadini sui danni derivanti dal mal funzionamento dei depuratori e l’inquinamento da scarichi fognari non depurati – Commenta così l’avvio della campagna Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente – Il recepimento della direttiva europea in materia di qualità delle acque ha permesso all’Italia di modificare in modo più permissivo i criteri e i parametri sulla balneabilità, facendo un notevole passo indietro rispetto al 1982 quando con il decreto sulla qualità delle acque di balneazione (Dpr 470), decise la strada del rigore diventando il Paese leader in Europa per il controllo e monitoraggio delle acque. Ad aggravare il quadro c’è ancora il 30% degli italiani che ancora oggi scarica nei fiumi, nei laghi e in mare senza passare dal depuratore e il restante 70% degli italiani, pur depurando le acque di scarico, non sempre lo fa in modo adeguato e compatibile con la normativa vigente. Il passaggio della Goletta dei laghi sarà anche l’occasione per puntare il dito contro l’eccessivo consumo di suolo e la cementificazione selvaggia delle coste, senza rinunciare però alla promozione e valorizzazione delle località più virtuose, inserite nella Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano, per aver scelto di puntare sulla sostenibilità e la qualità ambientale del turismo”.\r\n\r\nSono circa 400 i bacini lacustri della nostra penisola con una superficie superiore a 0,2 Km². La loro distribuzione geografica e la diversa origine geologica danno luogo a uno dei più preziosi complessi di biodiversità del Paese. Anche per questi motivi Legambiente con Goletta dei Laghi – Cigno Azzurro intende promuovere l’importanza del sistema lago anche in un’ottica turistica, perché le coste dei laghi italiani non hanno nulla da invidiare alle più belle e prestigiose località marine del Bel Paese. La Goletta dei laghi infatti, non sarà solo l’occasione per accendere i riflettori sulle criticità che interessano i laghi italiani ma anche l’opportunità di mettere in risalto le eccellenze turistiche che queste località offrono e che Legambiente e Touring Club Italiano segnalano nella Guida Blu, la pubblicazione che ogni anno dedica ai laghi un’intera sezione, premiando con l’assegnazione delle vele le migliori offerte turistiche.\r\n\r\nAnche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione – spiega Paolo Tomasi, Presidente del COOU -. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. Se eliminato in modo scorretto – continua Tomasi – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare o in un lago inquinano una superficie grande come un campo di calcio. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Con la nostra attività di comunicazione – conclude Tomasi – cerchiamo di modificare i comportamenti scorretti di chi crede che piccole quantità di olio lubrificante disperse nell’ambiente provochino poco inquinamento”.\r\n\r\nFonte: Legambiente