La Galleria Astuni presenta venerdì 10 giugno la mostra collettiva dal titolo “Museums, Galleries, Homes and other stories”, a cura di Lorenzo Bruni, con “immagini” e “interventi” realizzati appositamente per l’occasione da artisti di generazioni e provenienze culturali differenti. Il progetto, con il pretesto di evidenziare e far convivere due tipologie di mostra apparentemente in contrasto tra di loro, ovvero quella che presenta opere in quanto immagini chiuse in loro stesse e quella che presenta invece opere in quanto processi aperti e in divenire nello spazio in cui si manifestano, permette di aprire una riflessione basica sul ruolo dei luoghi d’arte nella nostra società e sul perché si realizzano le mostre collettive.\r\n\r\nQueste domande che indagano i meccanismi del mostrare non vogliono spostare la questione solo su una dimensione concettuale e astratta, ma stimolare un dialogo proficuo di scambio e di riflessione tra lo spazio della vita e quello dell’arte e sul potere dello sguardo e dell’immaginazione da parte dello spettatore. Infatti, tutti gli artisti coinvolti, con le loro opere puntano sempre ad alzare il livello di percezione dell’osservatore oltre a farlo interrogare sui parametri culturali che gli permettono di riconoscere e condividere con gli altri suoi simili il proprio “principio di realtà”.\r\n\r\nQuello che accomuna tutte le opere di questo progetto, divenendo così un’inedita chiave di lettura, è che nascono dalla stessa interrogazione sulle potenzialità che hanno oggi gli oggetti del quotidiano, o meglio le loro “presentazioni” o “rappresentazioni”, di evocare la particolare relazione con il loro proprietario o con il loro momentaneo osservatore. Infatti, le questioni che sollevano questi lavori, che indagano per prima cosa la differenza tra opera astratta e opera figurativa, sono: Cosa è che possiamo considerare familiare o estraneo e perché? Quando è che possiamo dire di essere a casa e rispetto a quali parametri? Come possiamo renderlo evidente agli altri?\r\n\r\nGli artisti coinvolti nel progetto “Museums, Galleries, Homes and other stories”, a cura di Lorenzo Bruni, anche se di generazioni e aree geografiche molto diverse tra loro, sono internazionalmente apprezzati per il loro contributo all’attuale dibattito culturale. Tra le principali manifestazioni alle quali hanno partecipato recentemente: Roberto Ago (Roma, 1972; vive e lavora a Milano), III edizione Premio Maretti – Museo Pecci, Prato, 2011; Senza titolo #1 – Landscapes (confini in disordine), Magazzino, Roma, 2010. Martin Borowski (Hoyerswerda (D), 1970; vive e lavora a Berlino), Patience spielt man allein, Galerie Volker Diehl, Berlino; Zukunft seit 1560, mostra per il 450° anniver sario della Staatliche Kunstsammlung Dresda. Martin Creed (Wakefield (UK), 1968; vive e lavora a Londra), 54. Esposizione Internazionale d’Arte, ILLUMInazioni, Venezia, 2011; Hauser & Wirth, Mothers, London, England, 2011. Jan Dibbets (Weert, (D),1941; vive e lavora a Amsterdam), Horizons – Musée d´Art Moderne de la Ville de Paris – MAM/ARC, Parigi, 2010; I Believe in Miracles – 10thanniversary of the Lambert Collection – Collection Lambert, Avignon, 2010. Jimmie Durham (Arkansas (USA), 1940; vive e lavora a Roma), Rocks Encouraged – Portikus, Frankfurt/Main, 2010; Museo D’Arte Contemporanea Donna Regina – MADRE, Naples, 2008. Darius Miksys (Kaunas, Lituania, 1969. vive e lavora a Vilnius), 54. Esposizione Internazionale d’Arte, rappresentante padiglione nazionale della Lituania, Venezia, 2011; Manifesta 8, Murcia, Spagna, 2010. David Shaw (Rochester, New York, 1965; vive e lavora a New York), Kompass. Zeichnungen aus dem Museum of Modern Art, NY”, Martin-Gropius-Bau, Berlin 2011; Curious Crystals of Unusual Purity, P.S.1 Contemporary Art Center, Long Island City, NY, 2004. Kamen Stoyanov (Rousse, (BG), 1977; vive e lavora a Vienna), Biennale di Sidney, 2010; Manifesta 7, Trentino, Italia, 2008.\r\n\r\nFonte: Lorenzo Bruni \r\n\r\n