Greenpeace plaude all’SOS lanciato oggi dalle regioni Toscana e Liguria per spingere il ministero dell’Ambiente a impedire il trasferimento della sede del Segretariato del Santuario dei Cetacei a Monaco. Il trasferimento di quest’organo giuridico – amministrativo, l’unico in grado di gestire quest’area protetta, sarebbe causato dal disinteresse dell’Italia che da più di un anno non riesce a garantirne il funzionamento.\r\n\r\n”Che il Ministro Prestigiacomo non risponda alla richiesta di Greenpeace di ripristinare il Segretariato è grave, ma ormai ci siamo abituati. Ma è ancor più grave, se non drammatico, scoprire che i silenzi sul Santuario riguardano anche le istituzioni pubbliche” – commenta Vittoria Polidori responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace.\r\n\r\nL’Italia ha ratificato l’Accordo sul Santuario con la Legge n.391 dell’11 ottobre 2001 e si è quindi formalmente impegnata a tutelare questo prezioso tratto di mare. Peccato che, in quasi dieci anni, poco o nulla è stato fatto a riguardo. Le minacce che incombono sul Santuario continuano ad aumentare, come dimostrano i risultati delle nostre ricerche sull’inquinamento. Ultimo, ma non in ordine di priorità, il folle progetto del rigassificatore off-shore fra Pisa e Livorno la cui attività, oltre a essere particolarmente rumorosa, sverserebbe in mare tonnellate di cloro mettendo a rischio l’intero ecosistema marino.\r\n\r\n”Chiediamo al Ministro Prestigiacomo di convocare al più presto una riunione del Comitato di Pilotaggio (dove le stesse Regioni sono rappresentate) e di aprire le porte anche alle associazioni ambientaliste in qualità di uditori. Vogliamo capire cosa sta accadendo e come il governo intende risolvere la questione del Segretariato e del Santuario in genere” – conclude Polidori.\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa Greenpeace