Dopo Niki Giustini incontriamo anche Graziano Salvadori che questa estate sarà sul set di “Sarebbe stato facile” come attore e come regista. “Sarebbe stato facile” sarà un film dalle tematiche delicate e dal sapore tutto toscano, sia come attori, sia come location.\r\n\r\nQuali le ragioni che ti hanno spinto ad esordire alla regia di un film dal tema così delicato come quello della genitorialità omosessuale? Io ho due figli e sono felicissimo del godimento che mi danno. Un giorno a cena a casa mia un mio amico omo tutto ad un tratto si fece triste e disse: io quello che hai tu non lo potrò avere mai. Una famiglia con i figli. Bene, questo mi ha fatto pensare molto, ed alla fine è uscito il soggetto del film.\r\n\r\nQuali le difficoltà incontrate nel costruire in un momento così delicato per il cinema e per la cultura più in generale? Guarda non è per fare polemica, ma i soldi ti dicono sempre che non ci sono, a prescindere dal progetto che presenti, il problema invece è che poi i soldi ci sono sempre e i soliti…\r\n\r\nQuando e dove cominceranno le riprese? Cominceranno all’Abetone i primi di luglio e poi toccheremo Pistoia, Viareggio, Cinquale, Forte e Torre del Lago… insomma un po’ in qua e là.\r\n\r\nUna parte di questi compagni sono già stati con te a teatro in “Indovina da chi andiamo a cena” scritto da Donatella Diamanti e che già trattava il tema dell’omosessualità. Dal teatro al cinema per trattare il solito tema. Quali le differenze, quali le analogie? La commedia di Donatella era semplicemente fantastica, e vorrei poterla riproporre, il film sarebbe stato facile invece è una commedia prima maniera, intendo all’italiana, con risoli comici, ma che trattano argomenti molto seri. Analogie… spero sia bello come la commedia.\r\n\r\nC’è un ricordo particolare che conservi del periodo di Aria Fresca? Sì, uno bellissimo: all’inizio eravamo tutti amici, poi… siamo rimasti in pochi.\r\n\r\nIntervista di Sara Missorini