Incontriamo oggi Alessio Puleo, autore – assieme a Filippo Vitale – del libro La mamma dei carabinieri, edito da Longanesi e che dalla sua prima uscita ha avuto un successo crescente e senza sosta…\r\n\r\nLa mamma dei carabinieri ha avuto un successo nazionale e visivo sempre più crescente dalla sua prima uscita. Cosa c’è di speciale in questa storia da renderla così intramontabile? La storia racconta una vita realmente vissuta, una storia dove molti di noi s’immedesimano per un fattore o per un altro. Credo che sia proprio questo che coinvolge il lettore e rende questo romanzo interessante. La vita di zia Mimma è così piena di sentimenti, a volte contrastanti, a cui non si può rimanere impassibili.\r\n\r\nDomenica Lupo, la protagonista del tuo libro, una donna realmente esistita e che tu ha conosciuto in un periodo della tua vita. Cosa porterai per sempre dentro di te di lei? Spero di poter cogliere gli insegnamenti che la vita mi offre e poterne fare tesoro per il futuro. Proprio come zia Mimma che nonostante tutte le avversità che dovette subire nel corso della sua vita, oggi novantenne e un po’ malata, coglie la vita sempre con un sorriso sul viso.\r\n\r\nAlla stesura di questo libro ha collaborato con te Filippo Vitale. Come è nata questa collaborazione? Conobbi Mimma Lupo nel 2001, durante i miei servizi di vigilanza davanti casa del giudice Paolo Borsellino. Affascinato da quella vecchina buffa e misteriosa decisi di farmi raccontare la sua vita. Da forte appassionato di cinema e teatro, cominciai subito a immaginare quella storia, su uno schermo cinematografico. Diedi il via ai lavori di scrittura di una sceneggiatura cinematografica. Mimma ricordava vagamente solo alcuni momenti della sua vita: quelli più significativi. Era ben poco, ma lavorandoci di fantasia sono riuscito a svilupparli e ad alimentarli. Così – dopo 4 anni di lavoro – ho messo su una sceneggiatura cinematografica. Alcune produzioni si erano subito interessate al progetto, ma gli alti costi di produzione dovuti al fatto che si tratta di un film in costume mi hanno portato ad accantonarlo. La cosa che più mi importava, era comunque quella di mettere a conoscenza di tutti questa triste ma stupenda storia, e così, decisi di lanciare quel progetto su carta stampata. Proprio in questo momento entra in gioco il mio amico Filippo Vitale: un bravissimo pittore e poeta che ammiro tanto. Conoscevo già le sue doti letterarie e così decisi di coinvolgerlo nella trasposizione letteraria della mia sceneggiatura.\r\n\r\nCome ricorda la Sicilia Paolo Borsellino e Giovanni Falcone? La Sicilia ricorda i giudici Borsellino e Falcone come è giusto che vengano ricordati, cioè da EROI. Oggi come allora si ricordano come grandi uomini, capaci di tutto. Capaci di combattere uno dei più grandi mali che attanaglia la Sicilia da sempre, la Mafia, anche a costo della loro stessa vita. Tutto oggi li ricorda: scuole, vie, piazze ed aeroporto. Ai bambini vengono spiegate le loro gesta in mille modi. Hanno perfino realizzato un cartone animato in loro onore. Basta pronunciare i loro nomi da suscitare un immediato senso di orgoglio. È proprio così che i nostri eroi ancora oggi vengono ricordati.\r\n\r\nÈ di questi giorni la notizia del taglio di ulteriori 27 milioni di Euro dal Fus. Come possiamo uscire da quest’onda che investe in maniera così negativa la cultura? Sinceramente non lo so. È davvero una tragedia per il mondo dello spettacolo in generale. Forse bisognerebbe mettere al governo gente che sia davvero “molto vicina” alla cultura e non ai propri interessi…!\r\n\r\n Intervista di Elena Torre