Roma, 18 marzo 2011. “Accorpare il voto dei referendum sul nucleare e l’acqua con quello delle amministrative, e destinare i soldi risparmiati – circa 400 milioni di euro – al Giappone”. E’ la proposta delle oltre 60 associazioni del Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’.\r\n\r\n“Nonostante il recente voto contrario della Camera –affermano i rappresentati delle associazioni in una conferenza stampa nella sede romana del Comitato – è necessario che il governo ci ripensi: è una questione che ha a che fare con la democrazia nel nostro Paese, ma non solo”. Secondo il Comitato, infatti, “e’ impensabile un tale spreco di soldi pubblici. Non solo per la situazione italiana – coi tagli a 360 gradi del governo e le famiglie che ancora scontano i danni della recessione globale. Ma anche per quello che sta accadendo in Giappone. Per questo chiediamo all’Esecutivo di abbandonare il furore ideologico e tornare coi piedi per terra: i 400 milioni risparmiati accorpando amministrative e referendum potrebbero essere destinati agli aiuti per il Giappone”.\r\n\r\nLa richiesta verrà anche sostenuta da una raccolta di firme sul sito www.fermiamoilnucleare.it.\r\n\r\nDalle associazioni arriva anche una critica alle ultime e più prudenti dichiarazioni di vari esponenti del governo: “Un ravvedimento ambiguo e interessato dell’Esecutivo, che mentre predica una pausa di riflessione manda avanti in Parlamento la norma sulla localizzazione delle centrali che, non lo dimentichiamo, prevede anche l’uso dell’esercito per far costruire gli impianti. Non serve nessuna pausa di riflessione: il nucleare sicuro non esiste, e gli italiani non vogliono rischiare di trovarsi una Fukushima in casa”.\r\n\r\nFonte ufficio stampa Legambiente