Uscirà a metà aprile il nuovo album del cantautore bresciano ANDREA ROMANO, “Quante stelle un solo cielo” (Penthar – Mizar Records), anticipato dal singolo “Mondo”, già disponibile in versione digitale su iTunes. ANDREA ROMANO, ex pilota di auto da rally e imprenditore, decide a 36 anni di dedicarsi interamente all’arte – con disegni digitali che rimandano alla poetica scanzonata del fumetto – e alla musica, fondendo le sue opere grafiche raffinate, eleganti e leggere con la melodia, dando vita a un’opera visibile ed ascoltabile grazie a questo suo progetto discografico.\r\n\r\n“Parole e musica nascono, per quanto mi riguarda, quasi sempre insieme – spiega ANDREA ROMANO – Mi metto al pianoforte, comincio a suonare qualcosa, trovo una melodia, e subito si intersecano parole e frasi che non trovo nella memoria. Nuove e sconosciute. Poi aggiusto, taglio, cucio e confeziono.”\r\n\r\nIn questo suo secondo album, “Quante stelle un solo cielo”, 11 brani, sette arrangiati dal grande maestro Umberto Iervolino (“Mondo”, “Poi”, “Da te per me”, “Solo un passo”, “Dimmi”, “Marilù”, “Lasciami”), tre dai Kaufman (“se io fossi vento”, “una piccola stella”, “quando io saprò”) e la cover, “Ti lascio una canzone”(omaggio al grande Gino Paoli), da Paolo Costola.\r\n\r\nParole e musica da un lato, colore e forma dall’altro. Sono i quattro fili che si intrecciano a tessere il finissimo mondo poetico di questo poliedrico autore che, in un tempo in verità sorprendentemente breve, ha inaugurato un percorso artistico in cui liberare verso l’esterno un’energia espressiva annidata nel profondo, coltivata da sempre come ricerca interiore e finalmente sbocciata con una spontaneità quasi disarmante.\r\n\r\nANDREA ROMANO quando produce le sue opere grafiche non fa nulla di diverso rispetto a quando scrive o canta. Semplicemente concede all’Idea di diventare forma, di essere così condivisa, capita o fraintesa, o, soltanto, di suscitare emozione.\r\n\r\nANDREA ROMANO, bresciano, classe 1965, nasce come pilota di auto da rally (dove ottiene discreti piazzamenti), crescendo poi come imprenditore. Un giorno, a 36 anni, decide di sperimentare nuove strade e nuove esperienze. E si mette in gioco con umiltà e impegno. Andrea sente l’esigenza di imparare a suonare il pianoforte e lo fa. Decide di imparare a cantare e lo fa, frequentando, nel frattempo, laboratori teatrali.\r\n\r\nLa sua arte ha bisogno delle immagini e lui impara a dipingere. In sostanza sente che le emozioni, la semplicità, e la cultura che stazionano dentro di lui vanno espresse e condivise con gli altri. In modo raffinato, ma popolare, autentico ma elegante. Come lui stesso si presenta.\r\n\r\n“Specchio nel blu” è il titolo del precedente singolo. La canzone dona anche il titolo al suo album d’esordio, sette episodi in cui, proprio come nello “ying e lo yang”, il pop abbraccia il cantautorato della scuola genovese e piemontese, mentre sfumature bossanova e sudamericane contornano il tutto con grande classe e calore. Amore ed introspezione sono i temi principali del suo primo piccolo, ma importante, disco.\r\n\r\nAndrea Romano è anche fondatore della Penthar Music, la sua giovane, ma ambiziosa, etichetta indipendente.\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa Parole & Dintorni – Eleonora Uselli