“Ci sono cose che ti restano dentro senza che tu sappia spiegartene il motivo, cose che ti appartengono e a cui tu appartieni… E queste sono le canzoni che mi sono rimaste dentro, in un posto dove sono arrivate nella loro essenza e nella loro semplicità –con queste parole Elisa parla del su ultimo lavoro discografico Ivy uscito per l’etichetta Sugar lo scorso 30 novembre- Questo è il posto speciale dove ho attinto, e queste sono alcune delle canzoni che nell’arco di questo tempo si sono depositate qui. E la loro bellezza e la loro forza é simile alle emozioni che trovo nella natura. La forza della semplicità, la forza dell’armonia, della dolcezza e della purezza. E questo per me è IVY” Conclude. Ed è con lo stesso spirito intriso di ‘naturalezza’ che sta portando in giro per l’Italia con oltre cinquanta date il nuovo tour teatrale da lei stessa ideato per la Asile Production e prodotto da F&P, un progetto intimo, profondo, intenso, intriso di quel sentimento di comunione con la natura che ha sempre in maniera più o meno evidente accompagnato il lavoro di Elisa. Come l’edera che con forti radici si ancora alla terra e sale verso il cielo, così sia nell’album che nello spettacolo, attraverso un preciso percorso Elisa racconta frammenti di vita, scintille di ricordi, sogni che riemergono nel presente e vengono riportati alla luce e vissuti con nuova consapevolezza in armonia con la natura e gli elementi. “Due le scalette per questo viaggio –spiega Max Gelsi dopo il concerto- acqua e fuoco, così nelle città dove facciamo due date il pubblico può vedere due spettacoli diversi. Stasera avete ascoltato ‘acqua’, mentre ‘terra’ è più sullo stile di Lotus, più rimato”. Due diverse selezioni per due atmosfere in antitesi fresche, eteree e sognanti per l’acqua, calde, avvolgenti e terrene quelle del fuoco. A Montecatini in scena l’acqua ed Elisa da sola sul palco intona Lullaby incantando sin da subito il pubblico in sala; alle sue spalle proiezioni video in slow motion portano nel cuore di un bosco autunnale, fanno immergere in ruscelli danzanti, fanno accarezzare la corteccia degli alberi o contemplare l’azzurro del cielo. La band entra su Nostalgia e il concerto pian piano si dipana in un crescendo di emozioni. Elisa spazia da Dancing a Creature; da Una poesia anche per te a Raimbow; da It is what it is a Ponte little eye e ancora Ti vorrei sollevare, Cur me e spiazza il pubblico con “Cuore amore” un brano degli Ustmamò definita con una ‘sentenzona’ per stessa ammissione della Toffoli “una delle più belle canzoni degli anni novanta”. Gradita sorpresa anche il coro delle voci bianche di Firenze diretto da Viviana Apicella (in ogni tappa ci sarà il coro della città ospite) che ha aggiunto poesia ad uno spettacolo ad alto contenuto di emozioni. Tanti applausi, due i bis “Luce” e “Labyrint” per chiudere con gli “Ostacoli del cuore”… ostacoli che il cuore di Elisa sembra proprio non avere…\r\n\r\nArticolo e foto di: Elena Torre\r\n\r\n