Compagnia Italiana di Operette 2003 presenta: IL PAESE DEI CAMPANELLI\r\nDi Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato Regia e coreografia di Serge Menguette Con Umberto Scida, Elena D’Angelo, Armando Carini\r\n\r\nIl Paese dei Campanelli, una delle operette più applaudite dal pubblico italiano, sarà in scena al Teatro Politeama Pratese il 26 e 27 febbraio (sabato alle ore 21.00, domenica alle ore 16.00). Un effervescente ed affiatato cast di ben 40 giovani tra attori, cantanti, musicisti e ballerini sarà capace di emozionare e coinvolgere spettatori di tutte le età, portando in scena la favolosa storia di un’immaginaria isola olandese.\r\nE’ proprio su quest’isola infatti che esiste il paese dei campanelli. Questo nome è dovuto al fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda dice che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti sapranno così quello che è successo. Nessuno fino ad ora li ha mai sentiti suonare, ma nè le donne nè gli uomini del paese hanno avuto il coraggio di dimostrare il contrario. Tutto resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola da un incendio scoppiato a bordo. Gli ufficiali della nave scendono a terra e… capita l’inevitabile! Hans il comandante fa suonare il campanello con Nela, Tom lo fa suonare con Bon Bon, John con Elena e La Gaffe per un imperdonabile errore con Pomerania, la donna più brutta del paese.\r\n\r\nMa la suonata non è finita. Infatti le mogli degli ufficiali arrivano sull’isola (altra gaffe di La Gaffe) e senza colpa rifanno suonare i campanelli con i mariti di Nela, Bon Bon, Elena e Pomerania. La leggenda vuole che se un giorno ben preciso ogni cento anni (il 21 giugno) i campanelli resteranno muti non suoneranno mai più. E quel giorno cade proprio durante la sosta degli ufficiali. Tutti sono avvertiti; nessuno vuole trasgredire l’impegno… ma La Gaffe, col nome che si ritrova, riesce suo malgrado a rovinare tutto. Gli ufficiali ripartono con le mogli e sull’isola per altri 100 anni esisterà ancora l’incubo dei campanelli! …sarà poi davvero un male?
