Incontriamo L’Aura, cantautrice tra le più interessanti della musica italiana. Da qualche mese nei negozi di dischi con l’EP “Sei come me”\r\n\r\nL’Aura ci stai abituando ad un cambio di look ad ogni album e stavolta non hai fatto eccezione nel video di “Come spieghi” ci regali la tua nudità. Come mai questa scelta? In passato a dire la verità mi vestivo tanto, in maniera stratificata perché non mi piacevo molto, non avevo un buon rapporto col mio corpo e un certo modo di vestire era dettato dalla volontà di nascondermi. Poi è arrivato un momento in cui sono arrivata ad amarlo e per questo volevo esprimerlo con forza. Le donne in genere hanno un rapporto particolare col proprio aspetto: non sempre si piacciono. Io ho maturato questo ed ho voluto sottolinearlo, mi sento particolarmente bene, volevo che ne rimanesse una traccia e fosse una cosa di ispirazione per qualche fanciulla. In più, sinceramente, non vedo nel corpo nudo niente di erotico o pornografico siamo noi che diamo alla nudità un valore che non ha. Il corpo è la nostra palestra dei sentimenti, contiene le nostre angosce. Quasi sempre chi non sta bene tende ad ingrassare o a dimagrire, ad avere comunque problematiche legate al fisico e perché è e resta il contenitore della nostra anima. Quindi molto importante.\r\n\r\nIn questo disco uno spazio importante è dato al tempo?\r\nIo ho quasi ventisette anni, credo che passati i venticinque una donna viva il momento più bello della sua vita, fisicamente è al top e anche emotivamente è più stabile, più distaccata e serena. Per me però, in un certo senso, è anche un momento difficile perché vengo dagli ultimi dischi in cui parlavo di elfi e fate, di una realtà distaccata, ora sono cresciuta, non rinnego il passato ma non ho più interessi in tal senso. Credo di essermi stancata di vivere in una realtà parallela e distante, ora voglio vivere il momento in cui sono, il presente, l’ adesso, non un’altra dimensione. Fermare il tempo è godere l’ora senza essere proiettata altrove; prima ero forse quasi una disadattata – sorride- Lo dico con grande serenità.\r\n\r\nIn questo disco si parla di una particolare forma di violenza.\r\nNel brano Penserai affronto la violenza emotiva, una dinamica che nelle relazioni fallimentari c’è sempre. La relazione perfetta senza male, senza dolore è molto rara, la maggior parte dei rapporti si basano sulla violenza e il gioco a farsi del male è molto frequente soprattutto in Italia. Io ho vissuto anche all’estero e lì non è così. Perché l’amore è una cosa diversa da quello che crediamo. Non è possesso, non è imporre le proprie idee o cambiare l’altra persona, ma accettare l’altro totalmente. E non è affatto facile.\r\n\r\nSbaglio o questo rispetto ai precedenti è album un po’ più femminile?\r\nHo cercato di parlare il più possibile al pubblico femminile, sì hai ragione, perché in passato non l’ho fatto. Le donne ora sono in un momento delicato in cui faticano trovare un modo per rimanere attaccate alla propria identità. Ho cercato di parlare non solo alle mie coetanee, ma anche a quelle più grandi. Poi se andiamo ad analizzare bene anche le canzoni cantate da autrici donne sono quasi sempre scritte da uomini e quindi volevo scrivere io, donna, per le donne.\r\n\r\nMusica e testi quanto pesano nel tuo essere artista?\r\nPer me una canzone deve vivere anche senza testo, io nasco come musicista per cui e prediligo l’aspetto musicale, se un testo sta su da solo è una poesia. La musica già da sola deve trasmettere qualcosa. Pensiamo ai Cocteau Twins: hanno inventato un linguaggio di fantasia e l’emozione che dà quella musica è immensa quell’energia incredibile. Io vengo dalla classica cerco di emozionarmi suonando e poi veicolarla anche con le parole, ma il linguaggio resta un tramite.\r\n\r\nCome mai la scelta di pubblicare un EP?\r\nL’EP non è una mia decisione, inizialmente non ero molto d’accordo, ma non ho potuto fare granché. Io avevo tonnellate di canzoni, ma la scelta del produttore e della casa discografica è caduta su alcuni brani piuttosto che altri. Io mi occupo di scrivere e fare emozionare le persone, suonare dal vivo, ma l’aspetto discografico è a carico della casa discografica. Almeno per ora poi in futuro non si sa.\r\n\r\nLa pubblicazione di un secondo EP è prossima? E dal vivo quando ti possiamo venire a vedere?\r\nProbabilmente ci sarà una sorta di progetto che racchiude nuove canzoni o nuovi contenuti audio e video ma non si sa ne quando, né dove, siamo in equilibrio precario a causa del discorso downloading. Bisogna valutare molte cose. E lo stesso vale per il discorso dal vivo dovrei aprire dei concerti in primavera e fare qualche concerto, ma un vero e proprio tour si profila in autunno: piano a coda e voce; ma ancora è prematuro per dire qualcosa di certo! Vi terrò informati!\r\n\r\nE noi ti seguiremo tramite il tuo sito: https://www.lauraabela.com/\r\n\r\nIntervista di: Elena Torre\r\nFoto : Marco Falcetta\r\n\r\n