PIETRASANTA (LU)_ Le opere di Giovanni Acci sono l’essenza della vita quotidiana descritta a colpi di pennello. Le sue figure, d’imponente plasticismo, escono dalla tela assumendo una dimensione scultorea. Emergono solenni, intense, acute, spesso cariche di forza drammatica. Il disegno si accende, si anima scavando nel profondo, traendo dall’oscurità un autonomo indirizzo cromatico che parte dai rossi infuocati per arrivare ai gialli-luce, quasi simbolo di fede.\r\n\r\nA cento anni dalla nascita, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta dedica un’ampia retrospettiva al pittore fiorentino Giovanni Acci, a lungo vissuto in Versilia. Un percorso espositivo con opere inedite, ospitato nella chiesa e nel chiostro di Sant’Agostino, dal 18 dicembre al 9 febbraio 2011, curato dalla figlia, Maria Acci Kazantjis, accompagnato da un catalogo realizzato con la collaborazione di Lodovico Gierut, presidente del Comitato Archivio artistico – documentario Gierut.\r\n\r\nSaranno esposti, insieme per la prima volta, oltre settanta dipinti di vari soggetti: autoritratti, nature morte, paesaggi, figure a sfondo mitologico o religioso, di forte valenza storica e spiccata drammaticità. Si tratta di opere di grandi dimensioni che ripercorrono la carriera dell’artista, alcune inedite, riunite appositamente per l’evento espositivo; buona parte sono di proprietà di famiglia, molte provengono da collezioni private e pubbliche, chiese, musei, istituti di credito.\r\n\r\nSarà dunque possibile conoscere l’artista attraverso le sue opere, ma anche scoprire aspetti del suo carattere e della sua poetica, ripercorrerne momenti della vita attraverso suoi scritti e fotografie che lo ritraggono nel suo studio, durante le mostre, in ambito familiare. Un ritratto dell’uomo e del pittore nelle diverse fasi della sua carriera artistica.\r\n\r\nCenni biografici\r\n\r\nNasce a Firenze il 14 luglio 1910. Arriva alla pittura attraverso varie esperienze artistiche, studia privatamente il violino e si diploma nel 1935 alla Regia Accademia Filarmonica di Bologna.\r\n\r\nInizia lo studio del disegno da autodidatta all’età di ventotto anni e tiene la prima mostra personale nel 1942 al Lyceum nella sua città natale, dove riscuote successo di pubblico e di critica.\r\n\r\nLo scoppio della guerra interrompe i suoi primi contatti col mondo artistico fiorentino e lo costringe a rifugiarsi col padre in un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano, dove conoscerà la futura moglie, Milena.\r\n\r\nRientrato a Firenze, dopo aver affrontato traversie di ogni genere, trova la sua casa distrutta e deve adattarsi a vivere in un campo profughi.\r\n\r\nDal 1947 al ’49 si lega ai “Pittori Moderni della Realtà”, partecipando a tutte le mostre organizzate dal gruppo di cui facevano parte Pietro Annigoni, Antonio e Xavier Bueno, Carlo Guarienti, Gregorio Sciltian e Alfredo Serri, artisti attivi a Milano e a Firenze proprio in quegli anni, pittori che si riconoscevano in una assoluta fedeltà alla figurazione. In questo periodo viene presentato ad amatori e collezionisti d’arte, tra questi Sandro Rubboli che gli offre di trasferirsi in Versilia, a Marina di Pietrasanta, dove si sposterà con la famiglia nel 1955.\r\n\r\nQui conduce una vita ritirata, dedita al lavoro e allo studio, sviluppando uno stile molto personale che ne fa uno dei protagonisti della stagione figurativa del Novecento e raggiungendo una maturità artistica che si esprime pienamente nelle grandi opere: Cristo deriso, Crocifisso, Adamo ed Eva, 1970, Venezia 1972. Allestisce decine di mostre personali ottenendo numerosi premi e riconoscimenti.\r\n\r\nSue opere figurano nelle maggiori collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero: Belgio, Canada, Finlandia, Germania, Principato di Monaco, Svezia, Svizzera, USA.\r\nMuore a Pietrasanta nel 1979.\r\n\r\nGiovanni Acci\r\n\r\n(1910-1979) l’artista | le opere\r\n\r\na cura di Maria Acci Kazantjis\r\n\r\n18 dicembre – 9 febbraio 2011\r\n\r\nPietrasanta (LU), Chiesa e chiostro di Sant’Agostino\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa Alessia Lupoli