Una nuova e sorprendente opera entra quest’anno a far parte di Luci d’Artista: Cristallizzazione sospesa di Carlo Bernardini illuminerà il cortile del seicentesco Palazzo Bertalazone, trasformando lo spazio da contenitore dell’opera a forma aperta e “permeabile”.\r\n\r\nIl progetto di luce di Carlo Bernardini è teso a trasformare la percezione del luogo, inglobando in un illusorio volume il vuoto degli spazi aerei tra i complessi architettonici.\r\n\r\nLe sue installazioni sperimentali cambiano la percezione modificando le coordinate visive all’ambiente reale; si possono osservare come forme triangolari o romboidali tipiche di un espressionismo libero dello spazio con cui Bernardini opera, disegnando in negativo linee di luce nell’ambiente buio così come su un foglio scuro.\r\n\r\nIl vuoto nella massa plastica dell’opera, privilegia la trasparenza della forma sul paesaggio chiamato così ad essere visivamente parte integrante del volume stesso.\r\n\r\nQuesta grande installazione spaziale in fibra ottica, progettata appositamente per “Luci d’Artista” a Torino, é strutturata come una concatenazione di più installazioni in cui l’una inizia esattamente dove l’altra finisce.\r\n\r\nCARLO BERNARDINI è nato a Viterbo nel 1966. Vive e lavora a Roma e a Milano. Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla “Divisione dell’unità visiva” edito da Stampa Alternativa. Opera con la fibra ottica dal 1996. Ha vinto per 2 volte nel 2000 e nel 2005 il premio “Overseas Grantee” della Pollock Krasner Foundation di New York e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection “White Sculpture”. Attualmente insegna Installazioni Multimediali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. L’attenzione di Carlo Bernardini è rivolta al rapporto dialettico tra la linea e il monocromo, quali momenti diversificati della concezione raffigurativa spazio-luce. Il meticoloso percorso di astrazione è una graduale ricerca sull’elemento della linea per conquistarne l’essenza, quasi un voler tracciare l’invisibile. La sua ricerca visiva s’incentra oggi sul concetto di trasformazione percettiva dello spazio attraverso opere tese fra dimensione scultorea ed installativa. Le installazioni ambientali, realizzate con fibre ottiche e superfici elettro-luminescenti creano uno spazio di luce architettonico mentale, incorporeo ma visibile, che cambia totalmente la funzione e la struttura dell’ambiente reale. La luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i punti di vista e secondo gli spostamenti dello spettatore, che si trova a vivere dentro l’opera. Ha realizzato installazioni e sculture pubbliche permanenti in acciaio inox e fibre ottiche in diverse città italiane, a Reggio Emilia ai Chiostri di S.Domenico in occasione della mostra “2000 Anni Luce”, a Padova nel 2000 in via Fiume ad angolo con il Palazzo della Ragione per “Accordi di Luce”, ad Ancona nel 2001 in Piazza Cavour per “Luci di Ancona” e ancora nel 2003 le grandi sculture presentate temporaneamente a Roma in Piazza del Campidoglio per il Semestre di presidenza italiana nell’Unione Europea. Nel 2008 realizza “Light Waves” opera permanente presso l’Aeroporto di Brindisi, le grandi installazioni ambientali in fibre ottiche in esterno come a Valencia alla Ciudad De Las Artes Y Las Ciencias, e al Museo d’arte contemporanea di Lissone (MI). Nel 2009 ha installato “Codice Spaziale” nella Piazza Santo Stefano a Bologna per Art First 2009, la grande scultura permanente per il progetto “Twister” dei Musei della Lombardia al MAM di Gazoldo degli Ippoliti (MN), “Permeable Space” al D.U.M.B.O, New York, “La luce che genera lo Spazio”, al Palazzo Litta di Milano. Nel 2010 ha realizzato un’opera permanente per il Musma a Matera; sempre del 2010 sono le grandi installazioni al NIMk di Amsterdam, alla Spuiplein a The Hague – L’Aia, al Domaquarée di Berlino per l’ArtLight Berlin, e a Milano, dove realizza “Campo organico di luce”, per la mostra sulla Scultura italiana del XXI secolo alla Fondazione Arnaldo Pomodoro.\r\n\r\nInaugurazione mercoledì 3 novembre 2010, ore 19 4 novembre 2010 – 16 gennaio 2011\r\nPalazzo Bertalazone di San Fermo\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa Emanuela Bernascone