SIMON ROBERTS\r\n\r\nMotherland/Homeland\r\n\r\ndal 9 ottobre / 7 novembre 2010 a cura di Daria Filardo\r\n\r\nSabato 9 ottobre 2010, EX3 è stata inaugurata la mostra personale dell’artista inglese Simon Roberts.L’indagine di Roberts si concentra sulla costruzione di identità, sul senso di appartenenza al territorio, sulla relazione fra persone e paesaggio. In mostra saranno presentate due tra le più suggestive serie fotografiche dell’artista e un nuovo lavoro interattivo. Nel 2004-2005 Roberts realizza un lungo viaggio nella Russia contemporanea. La serie Motherland, con oltre 200 luoghi documentati, spazia nella geografia umana e territoriale russa presentandone un ritratto intenso che va oltre la stereotipata rappresentazione dell’Unione Sovietica post-collasso. Attraverso un’osservazione attenta, volta a raccontare le profonde differenze del territorio russo, la ricerca svela un forte senso di attaccamento alla storia comune. L’identità, la memoria, il riconoscimento del luogo di origine sono temi che muovono anche il progetto We English, realizzato in Inghilterra nel 2007-2008. Roberts viaggia con un camper alla ricerca di una ridefinizione del concetto di “tempo libero” degli Inglesi. Le immagini ricavate, piene di dettagli e aperte a più livelli di lettura, sono il frutto di numerosi suggerimenti ricevuti dall’artista, tutti documentati all’interno di un blog da lui tenuto.\r\n\r\nLa metodologia dell’artista si basa sulla definizione di un territorio raccontato attraverso una sottile negoziazione con i suoi abitanti, per questo Simon Roberts realizzerà per Firenze un lavoro in progress, Collective Views/Collecting Photographs, un muro che raccoglierà immagini della città realizzate dai suoi abitanti, un’installazione spontanea che crescerà nel periodo della mostra. Secondo appuntamento del progetto “Distanza come identità?”, a cura di Daria Filardo, la mostra di Simon Roberts segue la personale dell’artista svizzera Ursula Biemann tenutasi presso Careof/DOCVA (Milano) nel marzo 2010. Il progetto propone la rappresentazione della distanza (geografica, culturale) quale metafora di unʻidentità autoriale situata, e indaga il racconto della distanza nelle sue varie oscillazioni: dallʼincontro al conflitto, dallʼaperta contaminazione allʼimpossibilità della traduzione dellʼaltro. Dentro questo insieme di possibilità la ʻposizione autorialeʼ, non è sinonimo di immobilità, non è unʼassoluta e inalterabile categoria dellʼessere, quanto piuttosto una «unità-nella-differenza» (Stuart Hall), una presente presa di coscienza della propria posizione (che si muove nello spazio e nellʼesperienza).Simon Roberts (UK, 1974) si è laureato in Geografia Umana all’Università di Sheffield (1996) e specializzato in fotogiornalismo al NCTJ, Sheffield College, nel 1997. Fra le mostre più recenti: Motherland/Homeland National Media Museum, UK 2010, e Museum of Contemporary Art, Shanghai 2010. Suoi lavori sono presenti all’interno di importanti collezioni pubbliche e private, tra cui Deutsche Börse Art Collection, George Eastman House e Wilson Centre for Photography. Ha ricevuto importanti riconoscimenti fra i quali Vic Odden Award della Royal Photographic Society (2007), World Press Photo Award (2010), Election Artist by the House of Commons Works of Art Committee (2010). Ha pubblicato due monografie: Motherland (Chris Boot, 2007) e We English (Chris Boot, 2009). EX3 – Centro per l’Arte Contemporanea\r\n\r\nViale Giannotti 81/83/85 – 50126 Firenze\r\n\r\nOrario di apertura: dal mercoledì alla domenica, dalle 11.00 alle 19.00 – venerdì fino alle 22\r\n\r\nChiuso il lunedì e il martedì\r\n\r\nPer informazioni: tel 055 628 7091 – www.ex3.it – info@ex3.it