LUCCA – Mercoledì 6 ottobre alle ore 16.00 presso la Casermetta Santa Maria delle Mura Urbane, si terrà la premiazione del III Premio Internazionale di Poesia “Piero Cervetti” indetto dal circolo culturale “il soffio” con la collaborazione della Cesareviviani. Le dieci poesie risultate finaliste perché votate dai lettori sono: “I need a lover” di Teresinka Pereira (USA); per il “Sole siciliano”,di Giovanna Li Volti Guzzardi (Australia); “Mare Mediterraneo: onde dell’Umanità!” di José Spadea (Cordoba); “Io sono come te” di Piero Simoni (Livorno); “Mio figlio, tuo figlio” di Sergio Fini (Fornaci di Barga); “Biro” di Daniele Marchi (Lucca ); “La depression” di Mirco Nannizzi (Lucca); “L’albero senza piani” di Maurizio Alberto Molinari (Noviglio); “Dalle terme di Jean Varraud” di Giovanni Pacini (Firenze); “Aspettando il passaggio del sole” di Fiorella Defons (Lucca). Tra queste, sempre i lettori hanno potuto votare via internet le tre poesie vincitrici. I vincitori saranno resi noti durante la serata della premiazione. Gli autori delle dieci poesie finaliste riceveranno in omaggio l’Antologia del Premio. Condurrà l’evento Maria Puccini, Presidente de “il soffio” e Vittorio Baccelli Presidente della Cesareviviani saranno presenti Franco Santi uno dei fondatori del circolo, e il dott. Mosè Cervetti, fratello di Piero. Nel retrocopertina dell’Antologia, così si legge: «Ricordare Piero così, a pochi anni dalla sua morte, è compito ingrato perché è ancora vivo il ricordo di lui. Di famiglia contadina e ci teneva alla sua stirpe, eppure così colto, così preparato nelle più disparate anse della cultura. Con lui si poteva discutere dell’antica sestina, dell’esoterismo, della magia delle rune, ma anche di politica e di attualità. Aveva una visione del mondo nietzchiana sempre alla ricerca di quell’uomo nuovo, di quel super uomo che come il messia molti degli esoterici attendono. Ma nello stesso tempo l’attesa è come aspettare Godot, una scusa, un sostare davanti a coppe di vino toscano, una perdita di tempo allora? O un diversivo per poter addestrare la mente ad andare oltre. Oltre il consueto, il desueto, la così detta normalità, i cui confini sono labili, trasparenti, talvolta alfanici. Piero era anche questo, e molto di più, la sua intelligenza, talvolta mascherata da un’aria sonnacchiosa, restava vigile e pronta sempre all’emersione.» Così i membri de “i l soffio” hanno voluto ricordare il loro poeta-paracadutista, il loro grande amico, uno dei fondatori de “il soffio”, associazione culturale nata in Mediavalle ma che nel corso degli anni ha saputo portare la sua programmazione in tutta la lucchesia e con questo concorso poetico ha travalicato i confini d’Italia.