L’Expo 2015? Non è solo roba milanese. “L’Expo sarà un successo solo se sarà partecipata dalla popolazione”. Un evento collettivo, così lo definisce Adriano Gasperi, Segretario Generale del Comitato Scientifico Expo 2015, intervenendo al Festival della Salute di Viareggio, nell’ambito del convegno “Expo 2015: sfide, opportunità, proposte”.\r\nE lancia l’appello: “Aiutateci a pensare l’Expo, mandateci le vostre idee, partecipate all’elaborazione dell’evento globale più esteso dei nostri tempi”. Attraverso internet, soprattutto. Ci penserà la rete a raccogliere e filtrare le proposte in arrivo, nel nome di un coinvolgimento più ampio possibile. E da qui passeranno anche molti dei servizi aggiuntivi dell’Expo. “Un team di ‘futurologi’ e di creativi è già al lavoro per elaborare una serie di offerte in grado di raggiungere i cittadini di ogni angolo della terra” aggiunge Gasperi. E dell’Italia, perché la vera sfida è quella di portarci gli italiani, a Milano. Come? L’organizzazione è già in moto e sta concludendo accordi con tutte le provincie del Paese per dare vita a eventi unici sotto ognuno dei nostri “mille campanili”.\r\nOltre 7000 gli eventi in programma nei sei mesi della manifestazione, in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, in un’area da 110 ettari costruita attorno a due assi principali, cardo e decumano di ispirazione romana.\r\n70 milioni, invece, i visitatori attesi, sulla base dei risultati di Shangai 2010, 70mila i posti di lavoro creati, con tanto di ricadute economiche stimate tra i 42 e i 60 miliardi di euro.\r\n“Finora si è parlato dell’Expo soltanto in termini di dibattito politico o in relazione al luogo dove si svolgerà – conclude Gasperi – adesso vorrei che si parlasse di contenuti, che si cominciasse a capire che cosa rappresenta veramente: una fabbrica di emozioni”.\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa Francesca Puliti