Ti sposo ma non troppo al Manzoni. Scritta e diretta da Gabriele Pignotta, che la interpreta in scena con Vanessa Incontrada, al Teatro Manzoni di Milano fino al prossimo 2 Febbraio, “Ti sposo ma non troppo” è la commedia romantica tratta dal successo cinematografico del 2014 e ora riproposta in veste completamente rinnovata, ma sempre ricca di emozioni e di gaffe divertenti.
Questa non è solo una storia d’amore: è uno specchio graffiante e illuminante delle relazioni contemporanee. E’ un testo che intreccia leggerezza e profondità scritto per raccontare le complessità del cuore umano.
Con Pignotta ed Incontrada anche Fabio Avaro e Siddhartha Prestinari, tutti impegnati a gestire l’intreccio di quei rapporti nati su Facebook nel tempo dei social network. Quattro persoaggi con quattro sotrie diverse che entrano in contatto per caso.
I protagonisti infatti sono quattro individui che, superati i quarant’anni, si trovano a navigare in acque sentimentali inquiete, in un’epoca in cui nulla è più garantito.
Andrea (Vanessa Incontrada) è una donna innamorata e madre devota, sconvolta dal tradimento del marito. Luca (Gabriele Pignotta), fisioterapista divorziato, si barcamena tra l’amore per sua figlia e le illusioni delle app di incontri. Carlotta e Andrea (Siddhartha Prestinari e Fabio Avaro), sposati da 15 anni, affrontano una crisi matrimoniale che mette in discussione tutto ciò che credevano di sapere sull’amore.
In un intreccio brillante e sorprendente, le vite dei quattro si scontrano e si trasformano. Emozioni dimenticate riaffiorano, crisi esistenziali si intrecciano a risate spiazzanti, gaffe esilaranti lasciano spazio a momenti di verità illuminanti. Un vortice di sentimenti, di scambi di identità, equivoci imbarazzanti: si ride ma si riflette anche. Tuttavia, mentre tutto sembra precipitare verso una resa dei conti inevitabile, il desiderio di amare e sentirsi vivi si fa strada con forza. I nostri personaggu si ritroveranno con un grande desiderio di innamorarsi ancora.
Il focus di questo testo è dunque il volerci interrogare se siamo davvero diventati inadatti a costruire relazioni stabili, oppure è l’amore stesso a richiedere un’evoluzione personale che ancora non abbiamo il coraggio o il tempo di affrontare. Tutto da scoprire!!
Articolo di: Ugo Negrini