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Intervista a Stefano Contini di Contini Art Gallery

Tre artisti che hanno lavorato (o che stanno lavorando) a Viareggio e che conoscono Contini Art Gallery intervistano Stefano Contini.

Contini Art Gallery si è occupata dell’esposizione di Ikaro Blu e Ikaria Grande, opere di Igor Mitoraj, a Viareggio sull’arenile antistante piazza Mazzini, ma anche di altri eventi espositivi in Versilia, tra Pietrasanta e Viareggio, di artisti come Manolo Valdés, Fernando Botero, Pablo Atchugarry, Park Eun Sun e tanti altri.

Grafica Divina
stefano contini di contini art gallery

L’intervista

Piero Figura (pittore e designer): Quale criterio adotta per scegliere gli artisti che propone al suo pubblico e cosa la conquista di un artista?

Bisogna capire dove si colloca l’arte internazionale e dove va; valuto la serietà, l’internazionalità e il linguaggio dell’artista.

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Piero Figura

Maupal (street artist): L’avvento degli NFT nell’arte è un’ulteriore spallata ai musei, ai galleristi, ai critici. Non parliamo di opere fisiche, ma di cripto-valute che circoleranno direttamente dal collezionista all’artista. In che modo un gallerista può tentare di inserirsi in questo percorso di denaro senza esserne definitivamente tagliato fuori?

Da quello che capisco lei non ama particolarmente i galleristi, ma i galleristi da molto tempo sono i tres d’union tra l’artista e il mercato. Non credo si possa tornare come nell’antichità in cui il committente aveva diretto contatto con l’artista. Nel mondo c’è posto per tutti, ci sarà posto per gli NFT, per la street art e per le più svariate iniziative. Ma la mia esperienza ultra quarantennale nel mondo dell’arte mi ha dimostrato che tutti gli artisti che hanno voluto gestirsi da soli, saltando le gallerie, prima o poi sono andati nel dimenticatoio. Sicuramente a breve nasceranno delle gallerie specializzate in NFT, il cui lavoro sarà però molto diverso dalle gallerie tradizionali.

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Maupal (Foto di Cinzia Donati)

Elisa Tamburrini in arte Pelle D’Oca (pittrice, decoratrice, creativa): Io vorrei chiederle il suo personale punto di vista rispetto a questi tre sostantivi, non solo riferiti all’arte ma a tutto quello che mette in relazione l’arte con la curatela di un’esposizione e l’ambiente/città che la ospiterà, rispetto alla propria percezione personale: Estetica, Comunicazione, Emozione, detta anche Pelle d’oca.

A mio avviso il Bello, pur essendo soggettivo, ha dei canoni estetici generali in cui la collettività si rispecchia, generando emozioni differenti ai differenti fruitori a seconda della loro sensibilità. Il segreto è cercare di comunicare ai più quello che io reputo “bello”, emozionante e interessante e per cercare di condividere con gli altri la cosiddetta “pelle d’oca” che ci rende esseri umani.

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Elisa Tamburrini (Foto di Cinzia Donati)

Chi è Stefano Contini

Stefano Contini nasce a Pistoia nel 1950 ed è oggi proprietario della prestigiosa galleria d’arte che porta il suo nome: la Galleria d’Arte Contini, che conta cinque sedi tra Cortina e Venezia.
La sede principale della Galleria è nel cuore di Venezia, vicino la celebre piazza San Marco: un prestigioso palazzo di quattro piani che ospita un’eccezionale e ricca collezione di artisti di fama internazionale quali Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Fernando Botero, Pablo Atchugarry, Julio Larraz, Park Eun Sun e artisti italiani quali Enzo Fiore, Carla Tolomeo, Mario Arlati e molti altri.
Stefano Contini, da anni affiancato dalla moglie e da una valida squadra di collaboratori, grazie alla sua ricca esperienza e la sua dedizione e passione per l’arte, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per i collezionisti d’arte di tutto il mondo.

Contini Art Gallery: https://www.continiarte.com/

Questo è un estratto dell’intervista che, nella versione completa, si trova sul sito La Stanza delle Torture di Cinzia Donati

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Fa - con calma! - la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera. Gestisce lastanzadelletorture.com dove racconta persone, personaggi e luoghi attraverso le interviste, che chiama scherzosamente “torture”. La Verità è la missione che sta alla base del suo secondo progetto no-fake.it I colleghi la chiamano "l'amica tecnologica", quando li aiuta a risolvere problemi di analfabetismo tecnologico 🙂 Onestà e trasparenza sono i suoi valori.

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