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Ospiti del nostro spazio interviste i Luce

IL 23 NOVEMBRE LA PRESENTAZIONE DEL LORO PRIMO EP AL DRAFT DI VALLO DELLA LUCANIA
Esce venerdì 23 novembre l’EP di esordio dei LUCE, quartetto cilentano. “Bevimi” è un lavoro in bilico tra il rock di matrice seventies e le sonorità che caratterizzano l’indie più contemporaneo. In occasione del Release Party di venerdi 23 novembre al DRAFT di Vallo della Lucania abbiamo posto alcune domande alla band.

Raccontatevi. chi sono i LUCE?

Grafica Divina

Nasciamo nel 2014, frutto di una strana congiunzione astrale tra me (Luana Cerbone – voce), Daniele Ripoli (batteria) e Antonio Maiuri (chitarra). All’epoca eravamo i Lu.Ce & The Wigs, una cover band Rock’n’Roll dal tiro 60’s e Flower Power nata proprio a causa di un Woodstock Party in un locale del Cilento che ci ha visto letteralmente crescere.
Al nostro fianco si sono susseguiti una serie di amici che hanno dato il loro contributo stilistico suonando il basso e facendo crescere ulteriormente la passione per quello che facciamo, da Luigi Falcione (Stragatti) – con cui abbiamo registrato una cover riarrangiata da noi in presa diretta: “Somebody to Love” dei Jefferson Airplane https://www.youtube.com/watch?v=O2oVojM2pUE – a Elio Basile (I dolori del giovane Walter; Barracca Sound) con il quale abbiamo gettato le basi del progetto inedito.
Fino ad arrivare alla formazione attuale che prevede al basso le dita di Antonio Cortazzo nel 2017, avvicinandoci a sonorità più hard rock rivisitate con uno stile attuale, più vicino all’indie.
Proprio con Antonio al basso (per noi Tony Laion per una questione di praticità tra Tony) c’è stata l’esigenza di un’evoluzione, la voglia di buttarci in un progetto inedito e di mettere in discussione quello che era il nostro background, fatto di influenze e vecchi progetti da cover band e non, prendendo una strada che ci permetteva di esprimere completamente il nostro sound.
I Lu.Ce & The Wigs quindi non ci rappresentavano più e siamo diventati qualcosa di più essenziale, come un acronimo… appunto i LUCE – L’Unica Cosa Essenziale.

Il nome della band lascia spazio a molte interpretazioni. Cosa è rimasto di “essenziale” per voi nella musica di oggi?

L’essenzialità è una percezione soggettiva, nella musica come nella vita in generale, c’è chi potrebbe interpretarlo come un “Less is more” e cioè “meno è meglio”, ma tutto sta a cosa siamo disposti a considerare come superfluo e a togliere, invece che aggiungere. Il che significa, appunto, riconoscere quale sia l’essenza delle cose e riuscire comunicarle nella loro semplicità.
La musica è un’estensione di noi stessi, comunichiamo quotidianamente con immagini e musica per esternare la moltitudine di concetti o la gamma di sensazioni che possiamo percepire, quindi è la stessa musica ad essere “L’Unica Cosa Essenziale”.

Il 23 novembre uscirà il vostro primo ep, accompagnato dal videoclip del singolo Sing: La-La-La.

“Sing La – La – La” è il nostro secondo singolo dall’Ep “Bevimi”, abbiamo fortemente voluto che questo brano fosse accompagnato da un videoclip, che abbiamo affidato alla regia di Denise Galdo, cantautrice salernitana eclettica e neofita visionaria videomaker, fautrice dell’incubatore multimediale “Guns for Bunnies”. Il video è una sottile critica alla superficialità dilagante e all’impossibilità di rompere la “maledizione” dell’ordinarietà e del vivere entro certi criteri e certi limiti che non rispecchiano frequentemente la volontà e il confort di chi li subisce. La band infatti propone una visione critica della condizione umana paragonata alla vita dei pesci nell’acquario, entrambi non possono superare alcune barriere: così come i pesci rossi non riescono ad oltrepassare le pareti di vetro del contenitore nel quale essi sono costretti a vivere la loro intera vita allo stesso modo l’uomo non riesce ad andare oltre i limiti che il più delle volte egli stesso crea. Una critica dunque all’incapacità di andare “oltre”, non a caso il finale lascia il dubbio che siano fin dall’inizio i pesci i veri protagonisti della storia, che grazie ad un rituale magico riescono ad oltrepassare il confine e a diventare umani credendo che la condizione umana rappresenti l’utopica condizione di libertà e la tanto agognata salvezza ignorando che anche l’uomo è in effetti vittima di altri “acquari” e altri limiti ugualmente insormontabili.

Cosa si deve aspettare il pubblico del Draft dal vostro live?

Siamo molto felici di poterci esibire al Draft! La scelta del posto non è casuale, non solo per la presenza della direzione artistica di Maurizio Sarnicola, producer del nostro disco alla Goldmine Records, ma anche perché è un locale che ci ha già accolti in passato e che ha un palinsesto nazionale ed estero molto ricercato, quindi una realtà locale interessante con la quale confrontarci per il nostro Release. Non vediamo l’ora di portare on stage il nostro lavoro inedito e gli arrangiamenti con i quali proponiamo un repertorio cover completamente stravolto e adattato al nostro sound. Come Band cilentana speriamo di avere la partecipazione di amici e persone che da tempo seguono il nostro percorso ma anche di chi ancora non ha avuto modo di ascoltarci in questa veste, del tutto nuova.

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