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Ospite del nostro format Salvatore Riso

Salvatore Riso è un interprete e cantautore italiano. Il suo genere può definirsi pop che miscela cantautorato e sperimentazione. Le canzoni che interpreta riflettono la sua personalità e raccontano storie sincere – a volte impegnate, altre volte ironiche o romantiche – che esprimono le complesse dinamiche dell’animo umano con un linguaggio semplice, a tratti disarmante. Il timbro della sua voce è capace, senza trucchi, di trasmettere emozioni forti e contrastanti, e di rievocare alla mente i grandi cantautori. Sebbene Salvatore Riso canti fin da bambino, la sua carriera professionale inizia nel 2013, anno in cui partecipa al “Cantagiro”. Approda in finale interpretando il brano di N. De Filippis “Un bacio, una carezza, una canzone”. Subito dopo diventa un artista Museek con cui pubblica prima l’EP “Prova a prendermi” (2014) e poi l’album “Sound check” (2016). Quest’ultimo lavoro è anticipato dal singolo “L’amore non è…” (2015), brano che si piazza al primo posto de “Il meglio di Zimbalam”, classifica dei brani più votati dagli utenti dell’omonimo distributore di musica digitale. A marzo del 2017 prende parte a “Talent Factory”, un web video contest a cui Salvatore partecipa con i video di “Canzoni inutili” e “Se”. Con entrambi i brani, raggiunge le finali di giugno e vince sia il 1°, sia il 2° posto, rispettivamente con “Canzoni inutili” e “Se”. Il brano “Se”, inoltre, riceve anche il premio della giuria popolare per essere risultato il video più visto e votato. Attualmente sta lavorando contemporaneamente ad un live e al terzo disco, la cui uscita è prevista entro la fine del 2017.

Sito ufficiale www.salvatoreriso.it

Grafica Divina

Facebook www.facebook.com/salvatorerisoofficial/

Soundcloud soundcloud.com/salvatoreriso

Cosa rappresenta la musica?
Un continuo viaggio, spesso in posti sconosciuti ma dove mi sento sempre a casa. Mi permette di guardare il giorno e la notte attraverso una luce sempre nuova.
E’ difficile fare parte del mondo musicale oggi?
Premesso che non ho la conoscenza necessaria per valutare l’intero mondo della musica, per la mia esperienza dico di si, è molto difficile. Perché mi sembra un ambiente smembrato, con tanti monopòli che non dialogano tra loro. Ed è un peccato perché, con le potenzialità che i nuovi media offrono oggi, potrebbe essere molto più facile e divertente.
Cosa pensi dei talent show? Sono essenziali oggi per emergere?
Penso che sia uno dei modi per potersi esibire e farsi conoscere. Non credo siano essenziali ma possono dare un bel contributo alla carriera di un artista. Ma più dei grandi talent, spesso sono più attenti al mercato che alla qualità, mi piacciono le iniziative che nascono dal basso, come gli artisti indipendenti. Per esempio, recentemente ho partecipato (e ho vinto) a Talent Factory, un web contest molto ben ideato da Matteo Stefan, che si è rivelata una bellissima esperienza.
Cosa ti piace nel mondo e cosa detesti?
Mi piace il suono del pianoforte, l’odore del caffè, il mare in tutti i suoi stati d’animo… E detesto chi non ama.
Come ti approcci ad un nuovo progetto?
Come se fosse il primo. Curiosità, emozione, ironia, sono tre aggettivi che non possono mai mancare nei miei progetti.
Di cosa parla la tua nuova avventura?
La mia avventura, in questo momento, si chiama Sound check, il mio disco uscito l’anno scorso, che mi sta facendo vivere belle esperienze, come le interviste, le partecipazioni radiofoniche e le esibizioni dal vivo. Tutte cose importanti e formative, soprattutto per un artista indipendente, come me. Sound check è un disco molto bello, è ovvio che sono di parte, ma chiunque lo ascolta apprezza il suo sound e i suoi contenuti. Mi piace l’idea di coniugare melodie orecchiabili a ritmi accattivanti e contenuti non banali, e per farlo spesso misceliamo ingredienti musicali diversi. Di base il mio genere credo si possa definire cantautorale, ma è facile trovarvi elementi di pop, rock e anche rap. Infatti ciò che sorprende e allo stesso tempo piace di questo disco è il fatto che riesce a far coesistere insieme brani dinamici come “Non può piovere per sempre”  o ironici come “Canzoni inutili” e “Diversamente”, ad altri decisamente romantici come “Se” o  “L’amore non è…”.
Quali sono i tuoi impegni? Hai un tour in programma?
In questi mesi sono impegnato su due fronti: da un lato preparo il live di Sound check con l’obiettivo di portare la mia musica in giro per l’Italia; dall’altro lavoro in studio al prossimo disco che credo uscirà l’anno prossimo. E di cui non voglio anticipare ancora nulla.
Intervista di: Lucrezia Monti

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