Fujiya & Miyagi Ristampa in vinile e tour europeo per i 10 anni di TRANSPARENT THINGS
secondo disco della celebre band krautrock britannica
11 NOVEMBRE – LOCOMOTIV, BOLOGNA
Prevendite presto attive su Ticketone e Boxerticket
Ascolta “Collarbone” (AKDKs Osteology Mix):
Guarda “Collarbone”: https://youtu.be/nMBndXAaPrw
Guarda “Ankle Injuries”: https://youtu.be/N5XVeENmLMk
RADAR Concerti presenta unico imperdibile appuntamento per FUJIYA & MIYAGI. La celebre band di Brighton festeggia i 10 anni del loro sorprendente disco TRANSPARENT THINGS con una ristampa in vinile e un tour europeo che toccherà l’Italia il prossimo 11 novembre al Locomotiv di Bologna. La riedizione, fuori l’11 novembre, è anticipata dal singolo in free download “Collarbone” (AKDKs Osteology Mix) e sarà accompagnata da DIFFERENT BLADES FROM THE SAME PAIR OF SCISSORS, bonus track di 43 minuti commissionata dalla Nike.
Fujiya & Miyagi tornano a sbalordire il pubblico internazionale con la ristampa in vinile del loro secondo disco TRANSPARENT THINGS (2006, Tirk Recordings). L’album – che riprende il titolo dal romanzo di Vladimir Nabokov del 1972 e che include alcune delle loro hit più famose tra cui Ankle Injuries (qui) e Collarbone (qui) – racchiude il fortunato mix di krautrock, post punk e scratchy dance che contraddistingue il progetto fin dagli esordi, memore del passato ma fortemente proiettato verso il futuro.
Con numerosi album ed EP alle spalle, che comprendono l’omonimo ultimo lavoro uscito per Impossible Objects of Desire lo scorso aprile – raccolta in un unico disco dei tre straordinari EP1, EP2 ed EP3 pubblicati in edizione 12″ tra il 2016 e i primi mesi del 2017 – Fujiya & Miyagi porteranno sui palchi di tutta Europa la nuova formazione composta da David Best, Steve Lewis, Ed Chivers, Ben Adamo per proporre tutta la loro carica sperimentale unita al loro sound elettronico caratterizzato da voci pacate e sussurrate.
“Without even being asked, they’ve gone and done the unthinkable: They’ve actually made krautrock fun.” (Pitchfork)
“Pulsating rhythms, eerie harmonies and sublime funk grooves.” (NME)