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Conosciamo meglio Celeste

CELESTE, all’anagrafe Celeste Caramanna, nasce in Sicilia (Canicattì, in provincia di Agrigento) nel 1997. Inizia a cantare e a manifestare la sua grande passione per la musica fin dalla più tenera età: a soli 3 anni suo padre, accorgendosi del suo particolare interesse, le compra un piccolo mangianastri portatile, che Celeste porta sempre con sé e con cui ascolta e canta le canzoni di Mina. A sei anni, dopo aver assistito ad un concerto di fine anno, resta affascinata da uno strumento musicale a cui si dedica per un breve periodo: il flauto traverso. Inizia a frequentare una scuola di musica per imparare questo strumento e, contemporaneamente, fa parte di un coro e coltiva la passione per la danza classica. All’età di dodici anni comincia a studiare canto, attività che porta avanti tutt’oggi. Per capire un po’ meglio la struttura della musica, Celeste prende per un periodo lezioni di pianoforte. Nel 2011 partecipa al programma televisivo “Io Canto”, dove ha modo di esibirsi con molti nomi importanti della musica pop italiana come Claudio Baglioni e Toto Cutugno. Diverse esperienze, come la partecipazione a piccoli concerti e a manifestazioni canore, caratterizzano gli anni successivi dell’artista: Celeste capisce che cantare è ciò che vuole veramente fare nella vita perché motivo di comunicazione, espressione, conforto e felicità. Dopo alcuni anni prende vita un progetto che prevede lo sviluppo e la maturazione di questo talento e che ha come finalità la produzione di un primo album e il lancio di Celeste come artista. Partendo dalla scelta di un repertorio di cover e arrivando a una ricerca di brani inediti, su cui Celeste ha collaborato attivamente con gli autori, l’artista sta lavorando per trovare un piccolo mondo, dentro il grande universo della musica, che possa contenere la sua personalità. Altra caratteristica fondamentale del progetto è l’esecuzione all’estero di questi spettacoli, che si concretizza con la realizzazione di una serie di concerti in Brasile nel 2015, e con l’internazionalizzazione dei brani, cantati in italiano, inglese, portoghese e francese. Il passo successivo è un approfondimento minuzioso dello stile musicale, pur mantenendo intatta l’esigenza di Celeste di mantenere la libertà di toccare con il canto diversi generi per questo inizio di carriera\r\n\r\nA settembre uscirà il tuo disco d’esordio. Cosa hai scelto di raccontare?\r\n\r\nUn viaggio passando per diversi generi e sentimenti della musica.\r\n\r\nIl singolo Once a day che lo anticipa è in lingua inglese… limiti e possibilità\r\n\r\nPossibilità… trasgredire alla mia formazione permettendomi di cercare e sperimentare tante altre espressioni musicali. …Limiti… superare l’idea che fare una cosa in un modo ti possa impedire di farla in un altro modo.\r\n\r\nSi legge che tra i tuoi modelli ci sono Mina, Nina Simone e Ella Fitzgerald cosa di loro ti conquista?\r\n\r\nLa singolarità, il timbro di voce, l’eleganza e un mare d’emozioni che ti travolge.\r\n\r\nQuanto la tua terra entrerà nel disco?\r\n\r\nEntra nella mia formazione come persona, nel modo in cui ho vissuto nel mio paese, nel modo semplice di relazionarmi con le persone, nella valutazione dello sforzo di tante persone che lavorano la terra per raccogliere il cibo che mangiano, nel rispetto per lo sforzo dei miei genitori che mi hanno dato un’educazione e un modo per sopravvivere e nell’assaporare l’uva dolce del lavoro duro.\r\n\r\nCosa ti aspetti da questa esperienza?\r\n\r\nDi diventare ancora più forte.\r\n\r\nCosa dobbiamo necessariamente sapere di te per conoscerti un po’ meglio?\r\n\r\n \r\n\r\nMi piace mangiare. Per esempio l’altro giorno stavo viaggiando in autobus perché stavo andando ad un corso e dato che l’orario di partenza era venti minuti dopo l’orario di uscita di scuola, mia nonna mi ha preparato un coniglio alla cacciatora che solo lei sa fare. Io l’ho portato in un contenitore e l’ho mangiato in autobus. Sono una che parla poco, sono silenziosa e diverse volte mi piace stare sola per pensare. La cosa che mi piace fare di più nella vita è cantare, cantare, cantare.\r\n\r\n \r\n\r\nUn album d’esordio punto d’arrivo o di partenza?\r\n\r\nAdesso per me è un punto d’arrivo perché è una cosa che volevo tanto. Ci sono tante cose mie dentro questo momento, però ovviamente per me è anche un punto di partenza perché io vorrei vivere di musica, per la musica e nella musica.\r\n\r\n \r\n\r\nIntervista di: Lucrezia Monti\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Grafica Divina

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