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WWF: OASI APERTE PER FESTEGGIARE LE ZONE UMIDE

n difesa di biodiversità e acqua dolce,\r\n

domenica 2 l’invito ad osservare gli uccelli a “doppiette spente”

Grafica Divina

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In Toscana visite alle Oasi di Burano, di Orbetello (Gr),  Orti Bottagone (Piombino-Li) e il Bosco del Bottaccio (Lu)  quest’ultime due divenute RAMSAR lo scorso novembre.

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Programmi su www.wwf.it 

\r\nZone umide in festa domenica 2 febbraio, Giornata Mondiale per le Zone Umide (World wetlands day) per ricordare l’urgenza di difendere laghi, lagune e corsi d’acqua e il loro ruolo importante che svolgono nel mondo per le specie migratorie e per le numerose attività economiche che sostengono quali la pesca, il turismo e l’agricoltura, focus delle celebrazioni di quest’anno. Circa 2/3 delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi 50 anni e quelle che restano sono sotto pressione per l’inquinamento e i cambiamenti climatici. Un’altra minaccia riguarda le specie migratorie che le popolano e che per fortuna da domani potranno essere ammirate senza rischi. Una fortunata coincidenza, infatti, quella che vede chiudere ufficialmente il 31 gennaio la stagione venatoria quest’anno con un timido segnale positivo con l’anniversario delle Zone Umide, domenica. Per il WWF sarà un’ottima occasione dopo mesi di attività venatoria per osservare in tutta tranquillità anatre, folaghe, aironi e i piccoli limicoli e molte altre specie che affollano durante l’inverno le zone umide del nostro paese e fulcro di importanti rotte migratorie tra Europa, Africa e Asia come molte Oasi WWF che  saranno aperte per questa occasione.\r\n\r\nCACCIA: PRESIDIO WWF PER DIFENDERE LA BIODIVERSITA’ E ALLINEARCI ALL’EUROPA \r\n\r\nDopo anni di lavoro portati avanti dagli avvocati del Panda, dall’Ufficio legale dell’Associazione e dai volontari che svolgono l’attività di vigilanza ambientale il numero dei ricorsi contro i calendari venatori e le deroghe sull’uccisione di uccelli di piccola taglia sono in diminuzione. «Raccogliamo i frutti delle battaglie che portiamo avanti da moltissimo tempo per il rispetto delle norme da parte delle Regioni italiane», commenta Patrizia Fantilli, responsabile dell’Ufficio legale del WWF Italia. «È stato grazie ai ricorsi e ai successivi pesanti interventi dell’Unione Europea», spiega, «che l’adozione di deroghe e il prolungamento ingiustificato dei calendari venatori hanno subito una frenata». Ma è ancora necessario vigilare sul rispetto della Direttive e su una corretta applicazione della legge N. 157 del 1992, la legge sulla caccia e purtroppo l’unica legge nazionale per la tutela della fauna selvatica in Italia. Eclatante è il caso della Liguria, dove nel 2013 sono stati presentati dal WWF ben quattro ricorsi (di cui tre vinti) contro il calendario venatorio regionale. In pratica, vinto un ricorso, la Regione deliberava un nuovo calendario venatorio, ancora illegittimo, per cui serviva un altro ricorso. Intanto il numero dei cacciatori diminuisce. In dieci anni, tra il 2002 e il 2012, le licenze di Porto di fucile a uso caccia sono scese del 21%, da 885 mila a poco meno di 700 mila, secondo la Polizia di Stato. Ma la caccia continua a fare vittime anche tra gli esseri umani: tra settembre e l’inizio di dicembre 2013 ci sono stati quattro morti e 16 feriti tra la gente comune, in base ai dati diffusi dall’Associazione Vittime della Caccia. «Accade anche per un grave difetto della legge italiana: è ancora in vigore l’articolo 842 del Codice civile, risalente al 1942, che consente ai cacciatori di entrare e sparare nei terreni privati, senza dover chiedere alcun permesso», spiega Fantilli. Su questo il WWF ha presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ed è in attesa della sentenza. Il dato delle licenze è fuorviante, ricorda il WWF, infatti sono migliaia i fucili che vengono detenuti senza rinnovare la licenza annuale e che possono essere utilizzati. Insomma il passaggio dalla caccia legale a quella illegale in molti casi può essere più sottile di quanto si pensi. E’ sul fronte del bracconaggio che c’è molto ancora da fare. E’ un fenomeno diffuso, non solo legato alle armi da fuoco e ancora troppo sommerso. Il tasso di illegalità e criminalità ambientale, in Italia, è così elevato che ogni 43 minuti si verifica un illecito, secondo i calcoli del Ministero dell’Ambiente. Allo stesso tempo il nostro Paese è tra i più ricchi di biodiversità in Europa. Ecco perché il WWF, oltre ad attivare centinaia di azioni legali, opera con un network di oltre 300 volontari, le Guardie venatorie, che intervengono dove le forze dell’ordine non riescono ad arrivare. Dal Nord al Sud, le Guardie svolgono un lavoro prezioso e rischioso in particolare contro il bracconaggio. A Bareggio, provincia di Milano, hanno recentemente fermato tre bracconieri che uccidevano qualsiasi volatile sorvolasse quelle campagne, con l’utilizzo di richiami acustici vietati mentre al CRAS di Valpredina nella bergamasca sono decine i rapaci protetti arrivati feriti da armi da fuoco solo durante questa stagione. E in Toscana sono in prima linea contro le uccisioni dei lupi, specie in Maremma, dove si è arrivati all’ostentazione pubblica degli animali uccisi. «Dagli anni 70 non assistevamo a un accanimento tanto grave», ha dichiarato Dante Caserta, presidente del WWF Italia. «La ritorsione contro la fauna selvatica con atti di bracconaggio è un salto nel passato buio dell’Italia».\r\n\r\nZONE UMIDE: IN ITALIA UN ‘PIT STOP’ PER MIGLIAIA DI MIGRATORI\r\n\r\nLa Giornata mondiale delle Zone umide, che ricorre il 2 febbraio in ricordo della firma della Convenzione di Ramsar a tutela di queste importantissime zone ricche di biodiversità, è dedicata quest’anno al rapporto con l’agricoltura, che secondo la Convenzione Ramsar, che organizza il  World Wetlands Day 2014 ‘le zone umide sono partner per la crescita e sono state a lungo viste come un ostacolo all’utilizzo agricolo del territorio ma il loro ruolo essenziale a supporto anche dell’attività agricola sta diventando sempre più chiaro e ci sono pratiche agricole di successo che traggono vantaggio da zone umide in buona salute’. Si stima che a questi ambienti sia legato circa il 12% delle specie animali totali, che diventano il 40% aggiungendo quelle vegetali. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide. Le aree umide forniscono acqua potabile, aiutano a riciclare l’oro blu e producono il 24% del cibo del Pianeta. Circa due miliardi di uccelli migratori ogni primavera attraversano l’Italia, ponte nel Mediterraneo fra Africa ed Europa, dai piccoli luì alla grande cicogna bianca. Le nostre aree umide rappresentano per molti un ”pit stop”, una sorta di area di servizio lungo le autostrade delle migrazioni per la sosta, l’alimentazione, ma anche la nidificazione. \r\n\r\nConoscere la presenza degli uccelli è un elemento fondamentale per verificare gli effetti dei cambiamenti climatici, individuare le aree di maggiore biodiversità e istituire nuove aree protette: dal 1° dicembre al 31 gennaio viene svolto uno studio sulla distribuzione invernale degli uccelli d’Italia. La ricerca è iniziata nel 2009 e ha permesso di accertare la presenza di 327 specie più 38 di origine alloctona. Ogni dato viene raccolto sul portale Ornitho.it, che anche il WWF sostiene e a cui partecipano le Oasi del WWF, nonché molti singoli soci. Si tratta del primo esempio italiano di progetto di ricerca condotto con l’aiuto dei cittadini (Citizen Science).\r\n\r\n\r\nSecondo il recente dossier WWF ‘Monitoraggio Biodiversità Rete Natura 2000’ dei 16 habitat target per il sistema delle oasi WWF, giudicati prioritari per la difesa della biodiversità,  la metà appartengono a zone umide come le lagune costiere e le praterie umide mediterranee  mentre delle 23 specie target ben 16 vivono o frequentano le “acque interne” come  lontre, testuggini palustri, martin pescatore, falco di palude, moretta tabaccata e il  gambero di fiume.\r\nQueste specie si possono ammirare in questo periodo,  oltre a decine di migliaia di uccelli acquatici e in particolare anatre selvatiche (dal germano reale al moriglione, dal mestolone all’alzavola), folaghe, aironi di più specie (airone cenerino, airone bianco maggiore, airone guardabuoi, garzetta), limicoli di più specie (avocetta, pettegola, piovanelli, ecc.), gabbiani.\r\n\r\n \r\n\r\nIl WWF in Italia gestisce direttamente o in collaborazione, ben 13 Zone Ramsar, confermandosi come il soggetto con più aree umide in gestione nel nostro Paese.\r\nUltime arrivate  sono  la Riserva provinciale degli Orti-Bottagone, a Piombino e il Bosco Bottaccio (nei Comuni di Capannori –Lu- e Bientina –Pi-)  in Toscana,  istituite  lo scorso novembre e aperte insieme alle altre  domenica 2 febbraio, con visite speciali, ma alcune già da sabato, con eventi dedicati (tempo permettendo, i programmi aggiornati sono pubblicati sul sito www.wwf.it ):\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nOasi WWF Orbetello e Burano (Toscana)  \r\n\r\nSi comincia sabato 1 alle 8.30 all’oasi di Burano per osservare gli uccelli ‘tuffatori’. A fine mattina trasferimento a Orbetello per sfruttare tutta la luce della giornata e fotografare l’avifauna. Domenica mattina alle 7.30 si parte da Burano per l’ultima sessione di osservazione. Info tel 3403395260\r\n\r\nOasi WWF Padule Orti Bottagone (Toscana)\r\n\r\nVisite guidate,  Info 338.4141698 – 389.9578763 \r\n\r\nOasi WWF Bosco Il Bottaccio (Toscana) visita guidata alle ore 11.00 (necessari stivali di gomma). Info cell. 348.8574312\r\n\r\n \r\n\r\nOasi WWF Vasche Maccarese  (Lazio)\r\n\r\nDue partenze per le visite guidare alle ore 10:30 e alle ore 14:30, senza necessità di prenotazione. \r\n\r\nUn Ornitologo condurrà i visitatori lungo i sentieri incantevoli delle Vasche di Maccarese, a poca distanza da Fiumicino. Info 339/1588245 –  329/0562763\r\n\r\nOasi WWF Cratere degli Astroni (Campania)\r\nBen mimetizzati, grazie al capanno di osservazione, si potranno ammirare diverse specie di uccelli, tra cui la rarissima moretta tabaccata. Di seguito si riportano i dati dell’ultimo censimento.\r\nAi partecipanti sarà distribuito un binocolo per effettuare il birdwatching sul Lago Grande, dove sarà allestita anche una postazione di osservazione con un cannocchiale.\r\nIn caso di condizioni climatiche avverse la Riserva resta chiusa. Info 081.5883720\r\n\r\nOasi WWF Le Cesine (Puglia) \r\n\r\nDalle 10.30 ‘incontri di voli alle paludi Ramsar’ escursione guidata. Info 329.8315714 \r\n\r\nOasi WWF Lago Preola e Gorghi Tondi (Sicilia)\r\n\r\nAlle 10.00 al Centro Visite “Poggio Gilletto”, raduno dei partecipanti all’escursione guidata                                lungo i sentieri della Riserva; Ore 10.30/13.00 Escursione guidata “Alla  scoperta della zona umida dell’ Oasi di Lago Preola”  con visita:  Giardino delle farfalle; Aree Demaniali; Impianti Agricoli; Centro Riproduzione e Nursery Emys trinacris. Info: 3471362182/0923 934055\r\n\r\n Fonte: WWF

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